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giovedì 18 aprile 2013

Presidente della Repubblica: parlamentari del Pd, ribellatevi! - Paolo Flores d'Arcais - Il Fatto Quotidiano

Presidente della Repubblica: parlamentari del Pd, ribellatevi! - Paolo Flores d'Arcais - Il Fatto Quotidiano

VOGLIAMO STEFANO RODOTA' PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA!!!


Il Treno Delle Donne vuole Stefano Rodotà Presidente della Repubblica perchè riconosce in lui un sicuro garante della Costituzione, dell'unità dello stato e della laicità dello Stato. Una persona che buon ben rappresentare e fare onore alla nostra Nazione, oltre che essere garanzia per un necessario cambiamento.
Vogliamo RODOTA' PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E PER QUESTO CHIEDIAMO A BERSANI DI RITIRARE LA CANDIDATURA DI MARINI!!!

mercoledì 10 aprile 2013

Crisi, Emmott: “Italia al collasso, Beppe Grillo è un rantolo di fine corsa” - Il Fatto Quotidiano


“Se state annegando in una crisi che definite senza precedenti è perché gli argini della società civile non hanno retto. In Italia si è verificato un collasso di tutti gli organi vitali della comunità: prima la politica certo. Ma poi la Chiesa, poi la famiglia, infine l’informazione. Un birillo caduto sull’altro, un effetto domino disastroso. Non c’è istituzione salva, integra, degna. Alla fine, del vostro Paese resta il corpo scheletrito, ridotto alla fame. Lo scuoti ma non ricevi segnali di vita. Lo osservi e lo trovi immobile, insensibile a qualunque sollecitazione. Il voto a Beppe Grillo non è altro che un sussulto, un rantolo di fine corsa, un moto di rabbia e impotenza insieme”.
In coma. Se il termine della vita è la morte, il coma è quell’anticamera, è il momento che lo precede, la malattia che invade ogni cellula e la immobilizza, lo stadio che annuncia la probabile fine corsa. La parola che viene in mente a Bill Emmott, co-autore del film “Girlfriend in a Coma” scritto insieme ad Annalisa Piras che lo ha diretto e prodotto. Dal coma si può uscire, ma è una impresa titanica. Ci aspetteranno anni di dolori e a dircelo è un amico dell’Italia, una persona che si sente fidanzato con l’Italia: la ama ma non la riconosce più. Emmott è stato il primo osservatore oltre frontiera ad accorgersi di un problema, divenuto poi pericolo, chiamato Silvio Berlusconi, il primo a metterlo in prima pagina catalogandolo come “unfit”: inadatto, inadeguato a governare. Emmott dirigeva l’Economist a quel tempo e quella copertina sollevò una nube così alta che ancora adesso si scorge dietro la sua sagoma di londinese mite, col pizzetto e il passo del gentlman. Bill torna sempre qui da noi. Due, tre volte l’anno. Dalla Toscana divaga per la penisola: “in treno è facilissimo. Con Frecciarossa raggiungi ogni città quando vuoi.

Crisi, Emmott: “Italia al collasso, Beppe Grillo è un rantolo di fine corsa” - Il Fatto Quotidiano

lunedì 8 aprile 2013

il tempo che consuma la speranza!


 Ho sempre avuto passione per la politica.  
Un amore a senso unico però!
Un amore che viene da lontano, ma che, oggi, comincia a sentire l’usura del tempo, perché il tempo consuma anche i grandi amori, soprattutto quelli a senso unico.
Un’usura che ha consumato la pur tenue speranza  di un cambiamento possibile  a cui ho voluto credere fino ad oggi.
Un oggi a cui sono approdata con fatica, lottando con caparbietà, perché ho sempre pensato che lottare è necessario, credere in qualcuno o in qualcosa è indispensabile per potere sopravvivere e per cercare di aiutare a costruire un futuro migliore.
Con gli anni si sa, si comincia a vivere più dell’oggi che del domani e se l’oggi è questa grande delusione e perdita di speranza per un cambiamento possibile allora capisci che è inutile continuare a correre per cercare di costruire un futuro possibile, che sia diverso, molto diverso da questo marciume che ci circonda.
La società Italiana oramai è un’immensa torre di babele dove tutti parlano senza essere perfettamente consapevoli di quello che dicono e molto spesso nemmeno del significato delle parole che pronunciano. Quello che ne è venuto fuori è sotto gli occhi di tutti:
un Paese di persone arrabbiate e cattive, che non hanno il tempo, né la voglia di porsi domande,   che sceglie senza porsi domande, che va dietro a chi la spara più grossa,   incapace di discernere la verità dalla menzogna, anzi aggredisce chi quella verità la dice ed applaude chi li prende in giro, che mette di lato chi lotta per il bene comune e si fa abbindolare dal primo pifferaio di turno, basta che pronunci le solite parole magiche, quelle che ognuno vuole sentirsi dire ed il giuoco è fatto.
Solo che questo giuoco   ci sta divorando, ci sta togliendo tutto, ci sta emarginando da tutto. 
Chi conquista il potere se lo tiene stretto per sé e per i propri amici o per chi gli torna utile, non importa  se per tutti gli altri  non c’è speranza, non importa se ogni giorno c’è chi muore perché non ce la fa più.
A chi può importare se uno sconosciuto, uno che non fa parte degli amici degli amici, decide di farla finita?
A nessuno!!
Nessuno vuole sapere, nessuno vuole risolvere i problemi  per evitare queste tragedie.
Esiste solo l’interesse personale dei politici di turno senza distinzione di sorta.
Non c’è più posto per la pietà in questo mondo, altro che papa Francesco, qui ci sono solo aguzzini!
C’è la società civile, quella che chiamiamo società civile,  che è  capace di niente, che aspetta solo il richiamo del pifferaio di turno per corrergli dietro.
C’è la corruzione che dilaga, ma chi se ne frega, stiamo annegandoci dentro, ma  ci conviviamo pacificamente, come se la cosa non ci riguardasse.
Poi ci sono quelli che stanno dentro quella festosa giostra del potere, quelli che  hanno i pacchetti di voto, a cui tutto è concesso. Per questi privilegiati tappeti d’oro e non c’è conflitto d’interesse che tenga.
Quei pacchetti siete voi cari cittadini Italiani, siete voi che vi fate impacchettare e fino a quando non vi decidete allo spacchettamento non ci sarà niente da fare.
Fino a  quando non capiremo che dai nostri politici dobbiamo pretendere il rispetto delle regole, non avremo speranza.
Mi sono convinta che il giorno in cui lo capiremo è ancora lontano e che forse annegheremo prima nel malcostume, nella corruzione, nella povertà, nella maleducazione, nell’opportunismo. ....
Essendo consapevole di questo, mi domando a cosa serve continuare a lottare?