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giovedì 18 aprile 2013
VOGLIAMO STEFANO RODOTA' PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA!!!
Il
Treno Delle Donne vuole Stefano Rodotà Presidente della Repubblica
perchè riconosce in lui un sicuro garante della Costituzione, dell'unità
dello stato e della laicità dello Stato. Una persona che buon ben
rappresentare e fare onore alla nostra Nazione, oltre che essere
garanzia per un necessario cambiamento.
Vogliamo RODOTA' PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E PER QUESTO CHIEDIAMO A BERSANI DI RITIRARE LA CANDIDATURA DI MARINI!!!
mercoledì 10 aprile 2013
Crisi, Emmott: “Italia al collasso, Beppe Grillo è un rantolo di fine corsa” - Il Fatto Quotidiano
“Se state annegando in una crisi che definite senza precedenti è perché gli argini della società civile non hanno retto. In Italia si è verificato un collasso di tutti gli organi vitali della comunità: prima la politica certo. Ma poi la Chiesa, poi la famiglia, infine l’informazione. Un birillo caduto sull’altro, un effetto domino disastroso. Non c’è istituzione salva, integra, degna. Alla fine, del vostro Paese resta il corpo scheletrito, ridotto alla fame. Lo scuoti ma non ricevi segnali di vita. Lo osservi e lo trovi immobile, insensibile a qualunque sollecitazione. Il voto a Beppe Grillo non è altro che un sussulto, un rantolo di fine corsa, un moto di rabbia e impotenza insieme”.
In coma. Se il termine della vita è la morte, il coma è quell’anticamera, è il momento che lo precede, la malattia che invade ogni cellula e la immobilizza, lo stadio che annuncia la probabile fine corsa. La parola che viene in mente a Bill Emmott, co-autore del film “Girlfriend in a Coma” scritto insieme ad Annalisa Piras che lo ha diretto e prodotto. Dal coma si può uscire, ma è una impresa titanica. Ci aspetteranno anni di dolori e a dircelo è un amico dell’Italia, una persona che si sente fidanzato con l’Italia: la ama ma non la riconosce più. Emmott è stato il primo osservatore oltre frontiera ad accorgersi di un problema, divenuto poi pericolo, chiamato Silvio Berlusconi, il primo a metterlo in prima pagina catalogandolo come “unfit”: inadatto, inadeguato a governare. Emmott dirigeva l’Economist a quel tempo e quella copertina sollevò una nube così alta che ancora adesso si scorge dietro la sua sagoma di londinese mite, col pizzetto e il passo del gentlman. Bill torna sempre qui da noi. Due, tre volte l’anno. Dalla Toscana divaga per la penisola: “in treno è facilissimo. Con Frecciarossa raggiungi ogni città quando vuoi.
Crisi, Emmott: “Italia al collasso, Beppe Grillo è un rantolo di fine corsa” - Il Fatto Quotidiano
lunedì 8 aprile 2013
il tempo che consuma la speranza!
Ho sempre avuto passione per la politica.
Un amore a senso unico però!
Un amore che viene da lontano, ma che, oggi, comincia a
sentire l’usura del tempo, perché il tempo consuma anche i grandi amori,
soprattutto quelli a senso unico.
Un’usura che ha consumato la pur tenue speranza di un cambiamento possibile a cui ho voluto credere fino ad oggi.
Un oggi a cui sono approdata con fatica, lottando con
caparbietà, perché ho sempre pensato che lottare è necessario, credere in
qualcuno o in qualcosa è indispensabile per potere sopravvivere e per cercare
di aiutare a costruire un futuro migliore.
Con gli anni si sa, si comincia a vivere più dell’oggi che
del domani e se l’oggi è questa grande delusione e perdita di speranza per un
cambiamento possibile allora capisci che è inutile continuare a correre per
cercare di costruire un futuro possibile, che sia diverso, molto diverso da
questo marciume che ci circonda.
La società Italiana oramai è un’immensa torre di babele dove
tutti parlano senza essere perfettamente consapevoli di quello che dicono e
molto spesso nemmeno del significato delle parole che pronunciano. Quello che
ne è venuto fuori è sotto gli occhi di tutti:
un Paese di persone arrabbiate e cattive, che non hanno il
tempo, né la voglia di porsi domande,
che sceglie senza porsi
domande, che va dietro a chi la spara più grossa, incapace di discernere la verità dalla menzogna, anzi
aggredisce chi quella verità la dice ed applaude chi li prende in giro, che
mette di lato chi lotta per il bene comune e si fa abbindolare dal primo
pifferaio di turno, basta che pronunci le solite parole magiche, quelle che
ognuno vuole sentirsi dire ed il giuoco è fatto.
Solo che questo giuoco ci sta divorando, ci sta togliendo tutto, ci sta
emarginando da tutto.
Chi conquista il potere se lo tiene stretto per sé e per
i propri amici o per chi gli torna utile, non importa se per tutti gli altri
non c’è speranza, non importa se ogni giorno c’è chi muore perché non ce
la fa più.
A chi può importare se uno sconosciuto, uno che non fa parte
degli amici degli amici, decide di farla finita?
A nessuno!!
Nessuno vuole sapere, nessuno vuole risolvere i problemi per evitare queste tragedie.
Esiste solo l’interesse personale dei politici di turno
senza distinzione di sorta.
Non c’è più posto per la pietà in questo mondo, altro che
papa Francesco, qui ci sono solo aguzzini!
C’è la società civile, quella che chiamiamo società
civile, che è capace di niente, che aspetta solo il
richiamo del pifferaio di turno per corrergli dietro.
C’è la corruzione che dilaga, ma chi se ne frega, stiamo
annegandoci dentro, ma ci
conviviamo pacificamente, come se la cosa non ci riguardasse.
Poi ci sono quelli che stanno dentro quella festosa giostra
del potere, quelli che hanno i
pacchetti di voto, a cui tutto è concesso. Per questi privilegiati tappeti
d’oro e non c’è conflitto d’interesse che tenga.
Quei pacchetti siete voi cari cittadini Italiani, siete voi
che vi fate impacchettare e fino a quando non vi decidete allo spacchettamento
non ci sarà niente da fare.
Fino a quando
non capiremo che dai nostri politici dobbiamo pretendere il rispetto delle
regole, non avremo speranza.
Mi sono convinta che il giorno in cui lo capiremo è ancora
lontano e che forse annegheremo prima nel malcostume, nella corruzione, nella povertà,
nella maleducazione, nell’opportunismo. ....
Essendo consapevole di questo, mi domando a cosa serve
continuare a lottare?
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