
“Domani non ci sarà più l’emergenza sanitaria ma potrà esserci quella
ecologica e ambientale, ti dicono puoi usare la macchina solo il sabato.
Non possiamo inseguire l’emergenza” spiega Cacciari, ripreso anche da
Il Tempo. Il filosofo vede un rischio di autoritarismo, ma non di
fascismo: “È fuori da ogni interesse da parte di chi governa”. Il “nuovo
autoritarismo potrebbe essere alla cinese” spiega Cacciari, “una strana
democrazia, una tecnocrazia democratica. In altre parole si va verso
una tecnocrazia svuotata, “dove tutto è procedura”.
“Come adesso è svuotato il Parlamento. Mario Draghi è il volto di questo
cambiamento? No, è il rappresentante dell’inevitabile processo di
globalizzazione finanziarioeconomica, non c’è governo che non possa
tener conto di questa situazione, dovendo godere della fiducia degli
apparati finanziari. Non possono che esserci al governo persone di
fiducia di questi apparati”. Poi si entra nel vivo del provvedimento
della discordia, ossia il green pass.
“È evidentemente discriminatorio”. È utile farlo? Conclude Cacciari:
“Che i vaccini siano serviti è pacifico. Altrettanto pacifico che nel
tempo i vaccini vanno diminuendo la loro efficacia. Giunti al 90 per
cento dei vaccinati della popolazione a rischio è pensabile che il super
green pass sia la norma che blocca il contagio?” si chiede il filosofo,
esponente del Pd. “I dati che abbiamo non ci dicono che anche i
vaccinati sono nella condizione di contagiare e di essere contagiati?”.
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