https://youtu.be/TUhLu7wNHlsCondivido le battaglie del Prof. Ugo Mattei ed in primis quella
sulla difesa della costituzione e dei diritti e quindi del diritto di
essere contro, che è anche il titolo del suo libro, di cui oggi
parleremo. L’ho letto tutto di un fiato, perchè è bello, perché mi ha
appassionato quello che ha scritto e come lo ha scritto, cosa molto rara
nella produzione letteraria di questi ultimi tempi.
Il libro tratta appunto dei dirititti e affronta in maniera chiara e
esaustiva in tutti i suoi aspetti e come questi nel corso degli anni
siano stati via via soppressi e trasformati senza che la
maggioranza dei cittadini se ne siano resi conto.
Colpa dell’informazione mainstream, ma anche dell’ignoranza diffusa nel paese.
Un libro quello di Ugo, che, come lui stesso afferma, nasce in primis
dall’esigenza di difendere e rivendicare il proprio diritto di essere
contro non solo alla narrativa governativa fondata su una verità
ufficiale che denigra ogni minoranza critica tacciandola come subumana,
irrazionale e sleale, ma anche per una tutela giuridica forte,
polititica e culturale del dissenso che dà parecchio fastidio, come
abbiamo già sperimentato nel corso della pandemia, ma che non si è
esaurito con essa.
Nel corso di questi ultimi anni c’è stata davvero una corsa alla
sottrazione dei diritti che ancora resistevano e questo pone
inevitabilmente pesanti interrogativi sulla tenuta della stessa
democrazia e le libertà individuali nel nostro Paese e non solo.
E’ chiaro, infatti, che se in una democrazia non vengono rispettati i diritti dei cittadini, la democrazia non regge.
Cito Mattei:
“Il diritto non è il potere”
“Il diritto è cultura della
ragionevolezza, ius, etimologicamente legato all’idea del retto e del giusto. “
Nel corso della pandemia abbiamo potuto vedere, altresì, come buona
parte del popolo si sia assogettato, senza la benchè minima parvenza di
pensiero critico, al volere e alla narrativa governativa, convinto che i
diritti, la
libertà e l’autoderminazione potessero essere sacrificati in virtù di
una sicurezza sanitaria che solo la “scienza”, per molti divenuta una
sorta di nuova religione, potesse proteggere e risolvere.
Ovviamente questo atteggiamento è stato in buona parte indotto dalla
narrativa governativa unilaterale e martellante di tutti i mezzi di
comunicazione di massa che non ha lasciato spazio nemmeno minimo a una
riflessione pubblica sulle conseguenze di un tale atteggiamento, ma
anche e soprattutto sul perché di ciò che si stava verificando, sulle
ragioni profonde che hanno spinto governo e politici a portare avanti un
disegno devastante
non solo sul piano della soppressione
dei diritti, ma anche sulla salute delle persone.
A leggere il libro di Mattei, che ripercorre in maniera dettagliata ed
esaustiva, la storia di questo processo di trasformazione sociale
avvenuto negli
ultimi tre decenni, si può meglio comprendere il perché ciò sia avvenuto
e come si è arrivati a questo tragico epilogo e l’incidenza che questo
ha avuto sulla vita di ognuno e sulla società in generale.
Appare chiaro come tutti i fatti e gli avvenimenti politici che si sono
succeduti in questo arco di tempo hanno un filo conduttore comune, che è
frutto di un disegno preciso per arrivare alla realizzazione di quel
diabolico piano del governo mondiale gran reset, per la soppressione
della libertà delle persone, del loro pensiero critico e della
trasformazione della democrazia non più volta al benessere dei popoli
liberi, ma del potere economico che sovrasta lo stato. Quindi non più
stati sovrani, ma potere economico che condiziona gli stati, la
politica, il governo e il parlamento, che si appropria dei beni comuni.
I cambiamenti che sono avvenuti dopo la caduta del muro di Berlino
hanno cambiato il mondo ed è crollata, più di ogni altra struttura
culturale, la contrapposizione tra pubblico e privato.
Cito il Prof. Ugo Mattei: “quando crolla un’ideologia garante di un
equilibrio si scoprechia un vaso di Pandora e le conseguenze sono
inevitabili. Nel caso che ci riguarda, sono state le massicce
privatizzazioni sostenute dall’ideologia privatistica neoliberale, con
il conseguente imporsi del potere privato beneficiario di trasferimenti
massicci di capitale pubblico su ogni apparato dello stato.
Con l’avvento della globalizzazione le
basi del rapporto pubblico e privato sono state minate dall’emergere di
un oligopolio delle compagnie private delle multinazionali, che in pochi
anni, impadronendosi del complesso industriale e militare sono
diventate talmente potenti da determinare la politica del diritto degli
stati piuttosto che esserne governate.
Tutto ciò ha comportato che i diritti, di prima e seconda generazione si
sono ritrovati dalla parte del potere forte, ossia i nuovi poteri
privati, che li hanno largamente utilizzati per divenire sempre più
forti e non controllabili da quegli apparati pubblici che avrebbero
dovuto avere il potere di limitarli.”
Un esempio di questo prevalere di potentati economici ce lo dà la pfzer,
che con un contratto europeo addirittura segretato ha imposto alla
parte più debole della popolazione un suo vaccino, che tale non è visto
che trattasi di cura genica, tra l’altro mai testato, che ha avuto
conseguenze devastanti sulla salute di molti dei sierati.
Anche il potere pubblico draghista, come ogni vigliacco debole coi forti
e forte con i deboli, ha vittimizzato milioni di piccoli cittadini
calpestati nella dignità personale, ricattati e affamati tramite il
lavoro, esclusi tramite segregazione e aparttheid.
Molto ci sarebbe da dire su questo e sul precedente governo guidato da Conte che con i suoi illegittimi DPCM, di cui
il Prof. Ugo Mattei riferisce nel libro e a cui rimando per approfondire
meglio, ha aperto la strada a Draghi per continuare governare al di
fuori delle regole costituzionali.
Credo sia opportuno soffermarsi soprattutto sulla violazione della
costituzione e su come essa debba garantire il popolo per mantenerlo
libero, sovrano e dignitoso nei confronti di istituzioni asservite,
prive di ogni autonomia decisionale e di ogni decenza.
Cito ancorail prof Ugo Mattei:
Servirà costruire tali diritti come sufficientemente forti da essere
capaci di limitare i nuovi padroni, quei poteri privati globali che fino
ad oggi hanno sfruttato le libertà costituzionali piuttosto che esserne
limitati.”
Oviamente sono d’accordo su questo, e sulla necessità che i diritti
devono attrezzarsi per potere essere scudo d’acciao nei confronti del
potere, quello vero privato e globale, che va considerato potere
pubblico ( in virtù dell’impatto sociale diffuso delle sue scelte) al
fine di imporgli la responsabilità e gli obblighi che ogni potere in una
società democratica, o anche solo governata nell’ambito di un ordine
giuridico, deve portare con sé
Non poteva mancare nel libro la disamina sui “governi tecnici”, con
cui negli ultimi decenni abbiamo dovuto fare i conti e che come abbiamo
avuto modo di vedere “condividono tratti evidenti con le dittature in
quanto , come queste, non tollerano dissensi e procedono spediti senza
chiedere il permesso a nessuno. L’esempio più devastante a mio parere è
Draghi che in parlamento si è presentato solo per imporre la fiducia,
perché il vero dante causa non per i tecnici chiamati a governare non è
il popolo, ma il capitale. Non tollerano di conseguenza il dissenso
individuale e nemmeno quello collettivo che si manifesta in qualsiasi
proposta politica che sia contro.
Nell’Italia della seconda repubblica, il governo tecnico nasce
all’insegna delle condizionalità, una delle principali componenti del
progressivo degrado del diritto di essere contro nel nostro Paese.”
Tornando al tema dei diritti, è chiaro che non può esserci diritto di
essere contro nella logica della condizionalità, proprio perché chi è
sotto ricatto non ha scelta e quindi non può esercitare alcun diritto.
Voglio chiudere questa mia pressentazione con un altro dei temi caldi
di cui si parla nel libro che riguardano appunto il ricorso alla
sorveglianza, che da sola, se realizzata annullerebbe ogni diritto a
essere contro.
In Cina è stato realizzato: hanno abolito la moneta contante a scopo
della sorveglianza; hanno istituito la cittadinanza a punti; hanno
perseguitato il dissenzo politico censurandone i mezzi di comunicazione e
incarcerando i leader pericolosi per il sistema. Il timore è che questo
potrà accadere anche da noi se si dovesse realizzare il sistema di
sorveglianza digitale, per il cui il governo Draghi ha stanziato ben 15
miliardi per la sua realizzazione.
Questo timore è fondato? Cosa possiamo fare e soprattutto che mezzi abbiamo per impedirlo?
Nella Toscano
14.01.2023 Villa Di Bella – Viagrande (CT)