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domenica 21 novembre 2010

Apocaliss mo’, I quattro cavalieri dell’Apocalisse di questa settimana

Nella Toscano  
pubblicata da Nella Toscano il giorno domenica 21 novembre 2010 alle ore 11.21
Nota creata.
  Prandelli e gli oriundi risolveranno i problemi della Nazionale? Dopo la vittoria di Pisapia e la "figura dei fregnoni" del Pd, che strategia adotteranno i democrats? E poi: le esternazioni del ministro dell'Interno e la caldaia di piazza della Loggia

"La Tigre della Padania", di Portos
 
Cesare Prandelli Con le ultime convocazioni della Nazionale di calcio, il nostro C.T. Cesare Prandelli ha lanciato un’idea risolutiva per i problemi del Paese: utilizzare gli oriundi, cioè dei finti italiani fatti in Sudamerica, come la Fiat Palio. Saputa la cosa, i Cinesi si sono subito dichiarati disponibili a realizzare dei giocatori taroccati per la nostra Nazionale, quasi identici a quelli autentici ma a metà prezzo rispetto a quelli realizzati in Argentina. Per distinguerli dagli originali, garantiscono a Pechino, il solo modo è osservare con estrema attenzione le cuciture. Qualora si decidesse di allargare ad altri settori la naturalizzazione di personaggi d’origine italiana, i benefici potrebbero essere immediati ed evidenti: in questo momento, è vero, non abbiamo centrocampisti come Ledesma, ma non abbiamo neanche politici come Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York, o Sonia Gandhi, né attori come De Niro o musicisti come Frank Zappa, tutti con antenati italiani. L’Oriundo può essere davvero la grande soluzione per i nostri problemi. Oltre che dall’Argentina e dal Brasile, la nostra Federazione spera di poter convocare, col tempo, anche dei calciatori d’origine italiana nati in Padania: la diplomazia sportiva è già al lavoro.

Giuliano Pisapia Il nostro Centrosinistra riesce a perdere anche contro se stesso: ecco il vero senso della democrazia. Alle recenti primarie per scegliere il candidato alle comunali di Milano, quello che dovrà affrontare la cotonatissima Letizia Moratti, un raccapricciante film horror è stato proiettato di fronte ai vertici del Partito di Bersani: il pozzo e il Vendola. Invece del democrat Boeri, infatti, gli elettori hanno scelto l’ex deputato di Rifondazione Giuliano Pisapia, proposto dall’emergente Nichi. Con questo straordinario risultato, il Pd ha ottenuto un duplice scopo: presentare un candidato non condivisibile dall’Udc di Casini e fare quella che Karl Marx, nel fondamentale saggio Lavoro salariato e Capitale, definisce “la figura dei fregnoni”. Peccato che il Partito d’Azione e il Movimento civico per la rivalutazione della ceramica non abbiano presentato i loro uomini di punta in queste primarie, altrimenti lo scontro sarebbe stato ancora più avvincente. A questo punto, una sola strategia rimane da tentare ai brillanti dirigenti del nostro principale Partito d’opposizione: invitare con tutte le loro forze gli elettori a non votare per il candidato che presentano. Hai visto mai dovesse funzionare…

Roberto Maroni Pur essendo Ministro dell’Interno, esterna continuamente. L’ultima è contro lo scrittore Roberto Saviano, che in tv ha parlato d’infiltrazioni malavitose nella Lega, fenomeno peraltro confermato dall’Antimafia. “Impossibile che uomini della camorra operino nel Nord Italia – ha chiarito Maroni- dove, grazie all’azione del governo ed in particolare della Lega, è praticamente impossibile trovare i friarielli e la torta caprese”. Parole dure e inconfutabili, la risposta che i Lumbard si aspettavano dall’erede di Bossi. Maroni ha chiesto in maniera vibrante di poter intervenire nel programma di Fabio Fazio, per replicare alle calunnie e, con l’occasione, per interpretare almeno un paio di Canti del Po del Duo di Piadena. Qualora Rai 3 decida di non dare soddisfazione al leader leghista, questi s’è detto pronto a rivolgersi alle massime cariche del nostro Paese: il Presidente della Camera, il Presidente del Senato, il Presidente della Repubblica, su su fino a Bernardo Provenzano. Il Ministro Maroni ha ragione: il vero, grande pericolo che l’Italia corre non è che la criminalità organizzata s’infiltri nello Stato, ma piuttosto che lo Stato s’insinui nella Mafia. E’ l’unica Istituzione che ancora funziona, qui da noi, cerchiamo di salvaguardarla.

Corte d’Assise di Brescia Ormai è ufficiale: in piazza della Loggia a Brescia, 36 anni fa, esplose una caldaia. Del resto, all’epoca non c’erano ancora i controlli obbligatori che ci sono oggi. I giudici della Corte d’Assise hanno assolto tutti e cinque gli imputati, un vivace gruppetto di neofascisti: l’esito del processo è stato determinato dall’insufficienza di prove e, nella fase finale, dall’insufficienza di vergogna. Oltre alla strage di Brescia (8 morti e 102 feriti), anche quelle di Piazza Fontana, della Questura di Milano, dell’Italicus, della stazione di Bologna e del treno rapido 904 rimangono senza colpevoli: è giusto, perché in Italia, in fin dei conti, le stragi le facciamo, ma senza cattiveria. Molti cittadini, inspiegabilmente, si sono scandalizzati per l’applicazione, anche nel procedimento giudiziario in questione, del segreto di Stato, che vedono come qualcosa di losco e di misterioso, mentre invece si tratta di una procedura del tutto lineare, onesta e chiara: segreto di Stato, per quanto riguarda le tante stragi irrisolte, significa semplicemente mantenere a tutti i costi il segreto su chi è stato. Smettiamola con la dietrologia, a meno che non si tratti di commentare al bar il culo della cassiera.

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