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sabato 26 luglio 2014

E’ tempo di ripartire!!!

Il corteo dei deputati che è andato al Quirinale per protestare contro la “tagliola” imposta dal governo, da Napolitano e fatta propria dal presidente Grasso, a mio avviso, è un segno positivo. In questi ultimi anni non abbiamo visto alcun tipo di opposizione all’interno del Parlamento, soprattutto da parte dei deputati del PD e  vedere oggi che alcuni di essi hanno preso coscienza della necessità di fare opposizione non può che aprire uno spiraglio alla speranza.
 Trovo però incredibile che il Presidente della Repubblica abbia rifiutato di ricevere un così alto numero di Parlamentari, così come non condivido per niente il suo richiamo ad approvare le riforme Costituzionali entro l’8 agosto, imponendo, per riuscirvi, “la tagliola”, che mortifica e stronca il dibattito parlamentare sulle riforme Costituzionali.

La riforma della Costituzione, di cui non si avverte davvero alcun bisogno e che non serve al Paese, non può essere approvata senza un’ampio e libero dibattito parlamentare  e senza che siano stati  coinvolti i cittadini e, soprattutto, senza avere il loro consenso e ancor meno in mancanza di uno specifico mandato da parte dei medesimi.
La riforma Costituzionale non può essere imposta dall’alto e tanto meno può essere una prerogativa del governo, che invece, con arroganza, si è appropriato di un potere che non ha, perché non previsto dalla Costituzione.
E’ ora che i parlamentari recuperino tutti la libertà di mandato e la propria dignità, il Paese non può più attendere, non può più tollerare questo scempio. Basta con queste riforme pasticciate da cui non può uscire niente di buono, basta con il patto del “Nazareno” , stipulato con un pregiudicato, di cui si comincia ad apprendere il contenuto, che non è davvero edificante per il premier e per il suo partito.
Bisogna uscire al più presto da questo marasma per salvare il Paese e tornare a votare con il sistema proporzionle, il solo che può garantire una larga e reale rappresentanza dei cittadini, senza la distorsione del premio di maggioranza e senza la sciagura dei nominati.
Abbiamo la necessità di ricostruire anche i partiti, o meglio di rifondare una sinistra degna di tale nome, perché un  vero partito di sinistra non esiste più da diverso tempo e serve più che mai al Paese, alla parte più debole del Paese che sta soffrendo molto. Ricostruire la sinistra su basi nuove, scommettere su un modo nuovo di fare politica, che sia volta autenticamente al  bene comune, con persone   che niente hanno avuto a che spartire con questo sistema di partiti e di potere e con le scellerate politiche da loro approvate. E’ tempo di ripartire, è tempo di riappropriarci del nostro futuro!
Un luogo simbolo di rinascita per questo Paese, per costruire un laboratorio per una nuova sinistra non può che essere Taranto: la città distrutta dall’avidità politica e dalle scelte scellerate che hanno devastato l’ambiente, distrutto vite umane e ammazzato tanti bambini con la sola colpa di essere nati in un posto sbagliato.
Spero che saremo in Tanti a crederci, perché è necessario ed urgente e, soprattutto perché arrivano segnali per niente tranquillizzanti quale è appunto il licenziamento del giornalista Luigi Abbate e del nuovo decreto approvato dal governo, che come mi dice Antonia Battaglia,  è l’ennesima condanna per la città di Taranto.
Nella Toscano

26.7.2014

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