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mercoledì 17 dicembre 2014

La riforma Fornero è un crimine contro i lavoratori!


La riforma delle pensioni è stata il più grande crimine contro i lavoratori, non di tutti ovviamente.
Sappiamo, infatti, che c’è chi vive di pensioni d’oro immeritate ed ingiustificate alle spalle dei lavoratori, di tanti lavoratori che adesso sono costretti ad aspettare la soglia dei 67 anni per avere una misera pensione dopo una vita di lavoro.
La Fornero si è resa responsabile di questo crimine: mai mente umana aveva concepito una cosa del genere.
Io mi domando: qual’è la ratio che ha condotto questa signora a formulare i famosi gradini per accedere alla pensione?
Mi domando ancora com’è stato possibile stabilire che chi compie 62 anni entro il 31 dicembre 2014 può andare in pensione, mentre chi ha avuto la sfortuna di compierli appeno un giorno dopo, il 1° gennaio 2015, dovrà aspettare altri quattro anni per andare in pensione nel 2018 con ben 66 anni e tre mesi.

E si perché i gradini aumentano l’età pensionabile di anno in anno e la fa da padrone quel fatidico 1 gennaio di ogni anno, fino a raggiungere il limite massimo.
Non vi è dubbio che con questo criterio si è stabilita una disparità di trattamento tra i lavoratori che , a mio avviso, non può che essere incostituzionale.
Credo che tutto l’impianto di questa disastrosa legge lo è ed è veramente incredibile come nessuno abbia sentito il dovere morale di sollevare l’eccezione di incostituzionalità davanti alla Corte Costituzione.
I sindacati hanno taciuto, così come ha taciuto il PD, lasciando che questa legge venisse approvata nel giro di una settimana come se niente fosse, e ora non basta certo uno sciopero generale, proclamato ed attuato dalla CGIL quando i buoi erano già molto lontano dalla stalla, a risolvere il problema; i fatti ce lo confermano. Sembra che non ci sia spazio per la speranza con questo governo composto di dilettanti allo sbaraglio, di cui fa parte anche Damiano, ex CGIL, che oggi presiede la commissione lavoro, che riesce solo a balbettare improbabili riforme, ma poi si adegua ai dictat del suo capo.
Si discute di appotare modifiche, ma da quello che si legge si prospetta un altro pasticcio e non è illusorio pensare che se così fosse si aggiungerebbe danno al danno.
La cosa migliore da fare, l’unica strada da percorrere sarebbe quella di cancellare completamente questa legge, ma questo governo non ne sarà capace, non c’è da sperare in questo, e allora non ci resta che sil referendum della Lega, che sembra essere l’ultima spiaggia che rimane.
Questo ci dà però il senso di come siamo messi male, troppo male.
Il nostro purtroppo è un Paese per corrotti e corruttori, oramai non c’è alcun dubbio, dove a farla franca sono tutti coloro che hanno raggiunto posti di rilievo e si sono impossessati di tutta la ricchezza nazionale, lecitamente, ma molto di più illecitamente, come ci descrivono le cronache di ogni giorno.Sstanno legalizzando pure l’evasione fino a €.150.000,00 quindi possiamo rassegniarci di vivere in un Paese dove vige l’illegalità.
Il conto, possiamo essere altrettanto certi, lo pagheremo sempre i cittadini onesti.
E’ tutta una follia generale oramai che se non ci impegniamo a fermarla in tempo ci ridurrà tutti sul lastrico.
17.12.14

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