Translate

sabato 13 settembre 2014

Nel Salento un tunnel sotto i massicci corallini

Puglia. Contro il parere del Mibac, il ministero dell’Ambiente firma il decreto per il Tap. L’opera ricade in un territorio protetto paesaggisticamente



E’ durata dun­que meno di 24 ore la spe­ranza di stop­pare il pro­getto, da parte della regione Puglia, del comi­tato “No Tap” e dei Comuni coin­volti nel pro­getto, dopo che nella tarda serata di gio­vedì il gover­na­tore Ven­dola aveva comu­ni­cato la noti­zia che la Dire­zione gene­rale del mini­stero dei Beni cul­tu­rali, aveva espresso parere tec­nico istrut­to­rio nega­tivo alla richie­sta di com­pa­ti­bi­lità ambien­tale pre­sen­tata dalla società Trans Adria­tic Pipe­line (Tap) Ag Italia.
Parere nega­tivo che con­tra­sta con quello posi­tivo rila­sciato dalla com­mis­sione Via del mini­stero dell’Ambiente e la firma di ieri di Gal­letti che ha potuto fir­mare lo stesso il decreto gra­zie ad un’indicazione giunta diret­ta­mente dal Con­si­glio dei Mini­stri. Certo è che il parere nega­tivo del Mibac una sua valenza ce l’ha eccome. Non fosse altro per­ché riprende gran parte delle con­te­sta­zioni mosse al pro­getto dal comi­tato “No Tap” in que­sti due anni e mezzo, e che sono le tesse che hanno por­tato ai due pareri nega­tivi espressi dalla comi­tato tec­nico di Via della regione Puglia. Tra i motivi che hanno por­tato al parere nega­tivo del Mibac infatti, tro­viamo quello che evi­den­zia come il pro­getto Tap non abbia «mini­ma­mente con­si­de­rato l’impatto gene­rato dalla rea­liz­za­zione del meta­no­dotto sugli ele­menti di valore pae­sag­gi­stico dell’area». L’opera ricade infatti in ambito ter­ri­to­riale vin­co­lato pae­sag­gi­sti­ca­mente, poi­ché dichia­rato di note­vole inte­resse pub­blico fin dagli anni ‘80 trat­tan­dosi di pae­sag­gio agra­rio del Salento, «par­ti­co­lar­mente pre­ge­vole e alta­mente signi­fi­ca­tivo per stato di inte­grità, valore testi­mo­niale e pro­fon­dità sto­rica, la cui con­fi­gu­ra­zione si fonda sulla ’trama agra­ria’ dise­gnata dalle ’chiu­sure’ rea­liz­zate in pie­tra a secco e dal mosaico con­ti­nuo dei diver­si­fi­cati sesti di impianto degli uli­veti, con pre­senza di nume­rosi esem­plari anche aventi carat­te­ri­sti­che monu­men­tali». Sia la regione Puglia che il comi­tato “No Tap” ha sem­pre soste­nuto come l’approdo a San Foca, in loca­lità Melen­du­gno, fosse del tutto scriteriato.
Del resto, anche il decreto di com­pa­ti­bi­lità ambien­tale fir­mato ieri da Gal­letti che rece­pi­sce le 58 pre­scri­zioni indi­cate dalla com­mis­sione di Via, guarda, oltre alla sicu­rezza, pro­prio al rispetto dell’ambiente cir­co­stante. Fra gli ele­menti evi­den­ziati c’è il micro­tun­nel, un tratto di circa 1,5 chi­lo­me­tri che, tran­si­tando sotto la spiag­gia di San Foca, unirà la parte onshore della con­dotta, a monte della stessa spiag­gia, con quella sot­to­ma­rina. La com­mis­sione ha pre­scritto che «dovranno essere ese­guiti e appro­vati tutti i neces­sari rilievi ed appro­fon­di­menti geo­lo­gici, geo­tec­nici e idro­geo­lo­gici atti a con­fer­mare la soste­ni­bi­lità tec­nica ed ambien­tale del micro­tun­nel». E che «dovranno essere valu­tati i rischi con­nessi con even­tuali insuc­cessi in fase di rea­liz­za­zione del micro­tun­nel a causa della pos­si­bile pre­senza di cavità car­si­che». Inol­tre, la com­mis­sione avanza pre­scri­zioni per le aree cri­ti­che «dovute all’estrema vici­nanza del trac­ciato con mas­sicci coral­lini». Que­sto «al fine di scon­giu­rare ogni peri­colo di pos­si­bile interferenza».
Infine, per la mini­miz­za­zione dell’impatto ambien­tale, la com­mis­sione chiede che «in fase di pro­get­ta­zione ese­cu­tiva l’analisi di rischio venga inte­grata con det­ta­gliate ana­lisi quan­ti­ta­tive che ten­gano conto di tutti i pos­si­bili sce­nari». La firma di Gal­letti ha ina­sprito gli animi: oggi, alla mar­cia dei sin­daci e dei cit­ta­dini con­tro la Tap che si svol­gerà a Bari in occa­sione della visita del pre­mier Renzi alla Fiera del Levante, il clima sarà rovente.

Nessun commento: