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venerdì 28 novembre 2014

La necessità di costruire una sinsistra Post Ideologica


 
Il dilagare del pensiero unico dominante ci costringe a riflettere sul fallimento di tutti quei partitini della galassia della sinistra, che tutti insieme oggi raggiungono a malapena il 2%.
Penso che questa riflessione sia una necessità, perché sono convinta che se la sinsistra  non   prende atto degli errori commessi non potrà mai trovare la strada per uscire da questa crisi nera, che l’ha portata alla sua quasi scomparsa, non solo in termini di rappresentanza, ma anche di idee e valori.
Sono profondamente convinta che per la tenuta democratica  del Paese e necessario ed urgente sconfiggere il pensiero unico dominante  e per farlo serve una sinistra autentica post ideologica che rilanci una sua propria visione del mondo, una visione alternativa all’esistente, da superare (e inevitabilmente da liquidare) con radicalità e coraggio, come abbiamo scritto nel nostro manifesto.

Sono altrettanto convinta che per ricostruire una  sinistra autentica post ideologica non si può che ripartire dalla base, dai cittadini, facendo quindi  il percosrso inverso rispetto a quanto si è fatto fino ad adesso. Quindi,non più leader a unirsi o a   scindersi, ma cittadini senza appartenenza partitica, che non   si riconoscono più in questi partiti , che non rivestono incarichi di partito, che si mettono insieme sulla base di valori, idee e progetti, per difendere la Costituzione e la democrazia, per elaborare una nuova categoria di pensiero insieme ad una nuova visione solidarista del mondo in grado di penetrare le menti e le coscienze laiche e cattoliche progressiste anestetizzate dal pensiero unico dominante, in un processo di Liberazione graduale che porti alla sua rappresentanza politica.
Abbiamo voluto, anzi abbiamo scelto, e vogliamo dare un taglio netto alle drammatiche esperienze passate. Se guardiamo anche ai recenti risultati elettorali che ci consegnano il partitino di Vendola a poco più dell'1% e R.C. scomparsa non possiamo che rafforzare la  convinzione di avere intrapreso la via maestra  per costruire un partito di sinistra, che si ispiri ai valori di sinistra, che deve nascere lontano dai vari leader di questi partiti oramai quasi scomparsi.
Se la sinistra vuole essere una forza numericamente consistente non ha che da percorrere la via maestra  che è quella che abbiamo indicato noi, inutile girarci intorno.
Proporci una riabilitazione politica dei dirigenti dei partitini ideologici ed in particolare per una quarantena salvifica per loro è inaccettabile.
Ma poi perchè mai quando si parla di sinistra si deve sempre  tentare di salvare questi leader che la sinistra l'hanno distrutta e di cui i cittadini non vogliono più sentire parlare?
Perché ci si oppone al ricambio di questi leader oramai incapaci di un minimo di autocritica e, peggio ancora, di un progetto credibile per una sinistra vera?
Perchè continuare a perseverare ostinatamente ad usare le vecchie categorie di pensiero tentando persino di denigrare il senso etico e politico che noi diamo al significato del termine "post-ideologico" e di bollarci come dei settari?
L’obiettivo dei “Partigiani Contro Il Pensiero Unico Dominante” è unire il popolo autenticamente progressista laico con quello cattolico che non si riconoscono in nessun partito o partitino della galassia della sinistra!!!!

Credo che la resistenza di alcuni intellettuali di sinistra è  conseguenza del terrore di uscire dal recinto ideologico e percorrere terreni inesplorati.
Mentre dichiarano a parole la necessità di andare "oltre"   poi non hanno  il coraggio di uscire dal loro recinto ideologico.
Noi invece siamo già usciti da quel recinto ideologico e vogliamo guardare con occhi nuovi al futuro per costruire una sinistra vera, che si fonda sui valori veri della sinistra e vogliamo vigilare perché  questi valori non vengano traditi come è sempre avvenuto fino ad adesso.
Nella Toscano
28.11.2014

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