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mercoledì 3 febbraio 2010

Don Vito, il giudice e una perizia "aggiustata".

Su la Repubblica di Palermo di oggi un articolo in particolare ha catturato la mia attenzione: "Don Vito, il giudice e una perizia "aggiustata".
Nello stesso articolo vi si leggono le dichiarazioni di Massimo Ciancimino che riguardano in particolare "le pedine " che l'ex sindaco aveva provveduto a muovere per conservare il suo ingente patrimonio ed in particolare riferisce che suo padre "tramite il giudice Tessitore, delle Misure e Prevenzione, che conosceva ...ottenne la nomina di Di Miceli e la perizia fu effettivamente a lui favorevole perchè fu sovrastimata la parte che il consulente definì giustificabile del patrimonio di mio padre."
Nello stesso articolo si legge che il "noto commercialista con studio in Via Roma dove avevano sede gli uffici del Sisde, a metà degli anni novanta, Pietro Di Miceli fu al centro di numerose storie di mafia e processi pilotati, ma l'inchiesta, aperta a Giancarlo Caselli, ha più volte fatto avanti e indietro da Palermo a Caltanissetta, visto il contestuale coinvolgimento di più di un magistrato palermitano con il quale il commercialista era in ottimi rapporti. E d'altronde, proprio al palazzo di giustizia di Palermo, Di Miceli ottenne buona parte delle perizie e delle consulenze da lui firmate.Come appunto quella sul patrimonio sequestrato a Vito Ciancimino."
Penso che queste rivelazioni aprono uno squarcio inquietante su un certo modo di procedere all'assegnazione di incarichi a certi periti giudiziari, curatori, custodi e spiegano le resistenze sempre più forti a nominare periti che possono vantare solo competenza, professionalità e correttezza.
E' davvero sconcertante apprendere che un perito indagato per mafia venga nominato addirittura dalla sezione Misure e prevenzioni per svolgere incarichi così delicati, senza che nessuno abbia avuto niente da obiettare.
E' vero in Italia c'è bisogno di riformare la Giustizia,ma non nel senso che vuole questo governo che pure ha rivisto le modalità di nomina dei periti, ma in senso peggiorativo e per avvantaggiare i soliti noti, mentre invece c'è bisogno che si facciano leggi chiare e di sistemi di controllo rigorosi, cosa che oggi non accade e men che meno in presenza di questa nuova legge.
E' chiaro a tutti che non si può continuare così!

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