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sabato 4 ottobre 2014

Ripartiamo dalla tesi di Norberto Bobbio: “Non ci può essere democrazia senza socialismo come non ci può essere socialismo senza democrazia” ?

Quello che stiamo attraversando è per l’Italia uno dei periodi più bui e drammatici del dopoguerra, sia dal punto di vista economico, che etico e politico.
I partiti, pilastro della democrazia, oramai sono solo dei centri di potere, o meglio “ditte”, che servono solo a garantire il potere ed i privilegi della “ditta” , appunto!
Già solo avere coniato quest’appellativo per identificare quello che una volta si chiamava Partito ci fa comprendere la metarfosi regressiva che si è verificatain in questi ultimi anni.
E’ evidente a tutti che i mali vengono da lontano e che oggi si sono aggravati in maniera esponenziale. Veltroni ha aviato la trasformazione del PD in partito liquido, dando così una buona mano al suo quasi dissolvimento e Renzi sta completando l’opera di distruzione di questo partito nato malissimo e che sta finendo anche peggio.

Io penso che di fronte ad una situazione così drammatica ognuno di noi dovrebbe porsi il problema su cosa fare, per ricostruire i punti di riferimeneto che mancano e cioè un partito portatore di valori e ideali della sinistra in cui crede.
Una democrazia senza partiti non può reggere e tanto meno se si basa sulle “ditte”.
L’art.49 della Costituzione recita “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.”
Quindi, costituire un partito è un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione.
Avere consapevolezza di questo dovrebbe spingere a rimboccarsi le maniche ed a cominciare a lavorare seriamente per dare una speranza al Paese , per scongiurare la deriva autoritaria a cui ci si sta precipitosamente avviando con un uomo solo al comando.
Un uomo senza scrupoli e incapace, come abbiamo potuto vedere in questi mesi, un uomo che non ha esitato a unirsi al pregiudicato, firmando insieme a lui un patto di ferro, di cui gli Italiani siamo stati tenuti all’oscuro, che di fatto ci ha portato verso il pensiero unico oramai dominante. Infatti, non esiste più un’opposizione, tranne quella della lega demagogica e razzista, che sta occupando questo enorme spazio lasciato vuoto dalla sinistra, che ha persino costituito la lega del sud, nientepocodimenoche con quel razzista di Borghezio.
Questo è un panorama sconvolgente ed io come cittadina sento il dovere morale di non restare a guardare. Sono queste considerazioni che mi spingono ad impegnarmi nella costruzione di un partito vero di sinistra.
Ovviamente so che questa è una sfida difficilissima, ma so anche che non ci si può fermare davanti alle difficoltà.
Se riuscissimo a essere in tanti ad avere questo coraggio sarebbe tutto più semplice e, ancora di più, se per una volta sotterrassimo l’ascia delle rivalità, dei personalismi, dell’orgoglio e cominciassimo tutti umilmente a collaborare per il bene del Paese.
Sarebbe bellissimo, oltre che necessario che, soprattutto, i giovani si rendessero conto che senza il loro impegno sarà tutto più difficile.
Auspichiamo quindi che “per un siffatto lavoro esistano, al di là del PD, le intenzioni e le forze necessarie e sufficienti”.
La proposta è di Ripartire dalla tesi di Norberto Bobbio:
(“Non ci può essere democrazia senza socialismo come non ci può essere socialismo senza democrazia”), riadattandola temporalmente ai giorni nostri sostituendo “socialismo” con “SOLIDARISMO”, termine non ideologico nel quale può identificarsi quel popolo progressista sia laico che cattolico.
Io, insieme a Leonardo Libero ed a quanti sono d’accordo con noi vogliamo ripartire da qui per il lavoro di elaborazione che vogliamo tentare insieme a chi lo condivide, per costruire un pensiero davvero alternativo a quello unico dominante.
Nella Toscano
4.10.2014

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