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domenica 4 aprile 2010

Il tempo è adesso

(MONI OVADIA - L'UNITà 27 03 2010)
Il tempo che ci stiamo lasciando alle spalle è stato un tempo per perdere. Abbiamo ripetutamente perso, anche quando abbiamo vinto. Abbiamo perso perdendo un paese, abbiamo vinto senza vincere un futuro. Abbiamo vinto senza che con noi vincesse la democrazia. Le ragioni di queste sconfitte perdenti e delle vittorie sconfitte le conosciamo: titubanze, pavidità, sfiducia nei propri valori, politicismo senza politica, oppure velleitarismo, autoreferenzialità, delirio identitario, narcisismi e personalismi. Il tempo delle sconfitte mediocri deve volgere al termine, la posta in gioco è troppo alta. Forse era lecito, anche se sbagliato, fare ciò che abbiamo fatto a noi stessi, ma sarebbe infame consegnare il degrado a cui non abbiamo saputo opporci come era necessario alle future generazioni. E’ nostro dovere improcrastinabile entrare nel tempo del vincere, lo dobbiamo al bene prezioso che ci è stato consegnato dalla resistenza antifascista e dai padri costituenti: la democrazia. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti

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